Radici

Il gruppo "Radici" nasce alla metà degli anni Settanta e continua la sua attività in maniera discreta per tutti gli Ottanta. Il repertorio è meno politicizzato rispetto a quello del Canzoniere Grecanico Salentino e l'approccio musicale è più filologico. I canti provengono sia dalle registrazioni di Montinaro (due lp realizzati per la Albatros di Roberto Leydi tra il 1977 ed il 1978 dal titolo "Musiche e canti popolari del Salento") sia dall'esperienza Salento domani, svoltasi per circa un decennio tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta tra Presiccee Perugia, sia dalle ricerche sul campo svolte personalmente dal gruppo nella zona del Capo di Leuca. Inizialmente il gruppo si esibiva solo cantando, senza l'uso di strumenti, ma ben presto, grazie prima al contributo di Valerio Spennato poi alla collaborazione di Donatello Pisanello, iniziano a dare una certa corposità al loro stile strumentale. Il loro circuito è sia quello delle Feste dell'Unità, sia quello delle Feste patronali. Tra i brani che tutt'ora vengono eseguiti del repertorio del gruppo sono da citare "Duminaca te portu" ("Allu sciardinu" o "Lu verderamu"), Anima bella", "E l'acqua ci te llavi" e la versione de "Lu rusciu te lu mare" caratterizzata dalla partenza lenta ed il successivo aumento ritmico. Tutti questi brani ora sono comuni grazie alle incisioni che ne hanno fatto gli Officina Zoè, gruppo in cui da ormai diciannove anni milita Donatello Pisanello.
Lo stile del gruppo è più sporco, meno mediato rispetto a quello delle grandi esperienze precedenti del folk revival nazionale.