Chitarra battente

La chitarra battente si inizia a diffondere sin dal XIV secolo, diventando, da strumento di indubbia origine colta, uno dei più importanti nell'ambito di molti repertori del Centro-Sud (ma si suona sporadicamente anche al Nord). È uno strumento che non ha un numero fisso di corde, si va dalle quattro singole alle sei doppie, né tantomeno un'accordatura codificata. Modernamente se ne vedono moltissimi esemplari a cinque corde doppie, tutti accordati con le paia di corde all'unisono, ma, sia nella zona del Gargano (Carpino, Vieste...) se ne possono vedere anche con "scordino", corda che non può essere mai perfettamente accordata, che di solito si appaia con il sol.
L'accordatura più comune è la-re-sol-si-mi, tutte note nell'intervallo di una sesta, nell'ottava del mi cantino di una chitarra acustica.
Lo strumento, tradizionalmente, veniva usato per battere il tempo delle tarantelle e di altri ballabili, oggi, soprattutto da suonatori come Attilio Turrisi o Davide Polizzotto è utilizzata quasi come una classica. Difatti sta diventando sempre più uno strumento solista, da quando, dopo circa trent'anni di declino, è stata orgogliosamente ripresa da vari suonatori di diversa estrazione.
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